Ciao e anzitutto Buon Nuovo Anno!
(quanti messaggi hai ricevuto/mandato così su Whatsapp?)
Ricordo che quando ero dipendente facevo di tutto per tirarmi le ferie fino all’Epifania per evitare di risalire a Milano dalla Sicilia il 2 gennaio e deprimermi. A volte mi è stato possibile, altre no. Non posso negarti che adesso che sono freelance godo anche del fatto che questo non sia più un mio problema, ciaone ferie e capi.
Lo avrai visto su tutti i social: fioccano post sui buoni propositi. Io non ho preparato nessun post natalizio né per inizio anno: sì, so che non è una buona prassi per il piano editoriale, ma io al momento sono il calzolaio con le scarpe rotte dato che non pubblico da più di un mese. Ovviamente ho un grande senso di colpa per questo e provo frustrazione nel vedere che i/le miei* colleghi pubblicano a manetta, mi chiedo perchè io “non funziono” e sto continuando a procrastinare (nonostante tutto però il mio business non si è fermato e ho continuato a far consulenze anche tra le festività, segnale che avere follower non è tutto).
MA ho un PIANO!
Anzitutto son partita dalla consapevolezza che le to-do-list sono IL MALE.
Ho individuato uno dei motivi per cui non ero produttiva: mi creavo una to-do-list sulle Note dell’iPhone o su Notion e dentro ci mettevo di tutto; per di più man mano che mi arrivavano cose da fare rimpolpavo la lista. Risultato: non arrivavo MAI a esaurirla, la lista si allungava all’infinito così come la mia frustrazione.
Perché per me le to-do-list non funzionano?
Le facevo in modo non ragionato e strategico. Nella lista ci potevano ad esempio stare:
Parlare con commercialista sui temi XYZ
Stilare strategia social per cliente X
Rispondere a mail di Y
Piano editoriale Instagram
Inviare preventivo a Z
Inviare fatture 123
Rileggendole ci rendiamo conto che quelle task affastellate in un’unica lista hanno pesi ben diversi. Un conto è contattare la mia commercialista, un altro stilare una strategia per un* cliente. In un caso ci metto pochi minuti e so già cosa chiedere, in un’altro ci vanno di mezzo giornate e magari non ho ancora tutti gli elementi per partire quindi quel progetto va spezzettato in sotto-task.
Mi sentivo costantemente come Achille che non può raggiungere la tartaruga. Ma il problema non ero io o una mia incapacità, bensì una disorganizzazione di fondo derivata da una mancanza di:
visione su obiettivi generali
chiarezza su progetti e task
conoscenza di metodo e strumenti per gestirli
Ed è in questa direzione che sto lavorando adesso (anche grazie a un videocorso che potrebbe essere la soluzione per me, ma ti racconterò più avanti).
Ti faccio una proposta: invece dei buoni propositi, facciamo un elenco delle nuove consapevolezze che ci portiamo nel 2022?
Comincio io, per comodità te ne dico 3:
Le to-do-list sono il male e “non ho tempo” è una balla che potevo raccontarmi da dipendente ma non da freelance; per gestire i miei progetti devo tener conto di un incrocio di più fattori: miei valori, priorità, tempo ed energie. Basta Mariagiovanna, sono piena della mia procrastinazione!
Non voglio essere l’ennesima carosellara di IG tips. Nulla contro, ma questo non è il mio posizionamento. IG tips puoi trovarne ovunque (proprio su IG!). Io voglio offrire strategie che per siano sostenibili per chi vuole divulgare online e non soffrire l’ansia da pubblicazione. Il bello è che io sono la prima ad averne bisogno (LOL) quindi per me questa diventa una sorta di missione personale oltre che il mio lavoro. Il mio piano editoriale dovrà rispecchiare questi valori.
Non devo affannarmi per azzerare le mie paure perchè tutti ne abbiamo, ci contraddistinguono e ci permettono di accendere un faro dove serve. La paura mi è amica, in un certo senso mi dice “hey, guarda lì!”. Sapere questo è stata una grandissima liberazione per me (ci sono arrivata grazie alla psicoterapia che benedico il giorno di aver ricominciato). Quindi io agisco con le mie paure a braccetto.
Quali sono le 3 consapevolezze che ti porti nel nuovo anno?
Se ti va, condividile in una story su IG e taggami così posso leggerle! ;)
Pillola strategica
In questi giorni nelle stories vi ho condiviso questo post di Marco Raitano alias @Marcoilcoso (che tra l’altro vive a pochi km dalla mia città in Sicilia) che ha lanciato una strategia molto originale su IG: lui non pubblica (quasi) mai post nel feed ma fa solo stories, e d’ora in poi ospiterà i post più validi della sua community come guest post nel suo feed.
Una cosa simile la fa da tempo Chris Do, anche se ogni tanto lui pubblica anche post propri.
Mi hanno colpito i vostri messaggi di risposta a quelle stories perchè sono stati di due tipi:
“Beato lui, anche io vorrei attuare questa strategia!”
“Odio/mi mette ansia creare i post per il mio feed.”
Il punto 2 è molto ampio quindi mi riservo di affrontarlo in un altro momento perchè dovremmo aprire una enorme parentesi sulla FOMO da social (paura di restare tagliat* fuori se non siamo presenti sui social), sull’ansia di essere produttiv* pubblicando ogni giorno, su quanto ci confrontiamo con altri profili che han fatto molta strada rispetto a noi generandoci frustrazione, ecc.
Per il punto 1 però voglio darti degli spunti strategici:
Perché “beato lui”? Non è un miracolo o una fortuna: Marco Raitano ha costruito nel tempo una community partecipativa e si è posizionato in modo forte. È un professionista che sa come coinvolgere il suo pubblico.
Quindi: comincia a lavorare per rafforzare il legame con la tua community e anche tu potrai imitare questa strategia di guest post. Come?
Post: chiediti anzitutto sempre se quel post è di valore per il tuo target. Inoltre, non dimenticare la CTA (Call To Action) finale nei post. Ogni post ha un proprio obiettivo. Cosa vuoi ottenere con quel contenuto? Che le persone ne discutano (commenti), che le persone lo trovino utile (salvataggi), che le persone si ritrovino in ciò che scrivi perchè allineate ai tuoi valori (condivisioni), e così via. Ricorda: se non direzioni tu le persone su cosa farci coi tuoi contenuti, difficilmente vi interagiranno.
Stories: sono il luogo privilegiato per creare connessione quotidiana e autentica con chi ti segue (infatti le vedono solo i follower, a meno di condivisioni). Sei presente nelle stories? possibilmente mostrandoti e parlando in video? Non voglio metterti ansia, ma renditi conto che se non lo stai facendo stai perdendo una grossa opportunità. Lo dico a me per prima, che ho periodi in cui mi eclisso perchè mi scoccio a rendermi presentabile per il video (pazzesco come qualcosa di imposto socialmente come gli standard di bellezza, di cui sono consapevolissima grazie al femminismo, vada comunque a boicottarmi).
DM (messaggi privati): è una sezione che spesso si snobba e invece io la considero parte della strategia. Il community management si consuma in due sezioni: i commenti e DM. Stai instaurando un dialogo 1:1 con chi ti scrive? Stai prestando ascolto? Ma soprattutto stai prendendo appunti? Il feedback della tua community è una miniera d’oro per i tuoi contenuti.
Mi è capitato che clienti mi dicessero, dopo la consulenza:
“Cavolo, non credevo ci volesse tutto questo lavoro per promuovermi sui social, pensavo bastasse fare dei post sui miei servizi e bon, non anche mettermi a fare stories…”
Beh, se fai quello stai costruendo una vetrina, non una community. Ma sono i legami con le persone a farti vendere (perchè costruiscono fiducia e veicolano valore). Le vetrine ricevono solo occhiate distratte dai passanti.
Hai mai riflettuto su questi punti? Dimmi la tua in DM su IG!
Link utili
È uscita l’intervista che mi ha fatto Francesca Gimelli, graphic designer, nel suo podcast che racconta la vita da freelance mentre lei stessa impara ad esserlo. Le domande originali di Francesca mi hanno permesso di toccare temi che di solito non vedo trattati, soprattutto le specificità del passaggio da dipendente a freelance a livello di mindset e le difficoltà iniziali nell’avviare un business online. Spero che la nostra chiacchierata possa esserti utile, puoi ascoltarla qui o vederla qui.
Cosa farò
In veste di Match and the City sarò presente come esperta nel percorso su strategie mentali di Mick Odelli, te lo avevo già raccontato nella precedente newsletter. Eccitata per questa avventura a cui ho detto sì senza pensarci molto, un po’ da “matta” come ama dire Mick :D
Revisionerò i miei servizi per diversificare il mio business, quindi vedrai delle novità anche sul mio sito. La mia consulenza individuale base rimane uguale (147€ per 1 ora e mezza in cui posso farti ottimizzare o avviare da 0 un progetto di divulgazione sfruttando i social, puoi leggere tutte le info sul mio sito). Anche su questo ho già un piano, ottenuto grazie a una nuova consulenza che ho fatto con Arianna Lai (trovati una brava mentore come io ho trovato lei, sarà una benedizione sul tuo cammino).
Per questo lunedì è tutto, ti auguro che il 2022 ti porti ciò che desideri… anzi no, non è che il 2022 deve portartelo: ascolta a me, fatti un piano e mettiti in cammino, al ritmo di Achille o della tartaruga, ma fai il primo passo.
Alla prossima!
Marvi