La seconda cosa peggiore che possa accaderti, oltre a non avere clienti, è ricevere clienti che non sono il tuo target.
Mi è successo con un aneddoto tutto sommato “innocuo” ma che mi ha fatta riflettere: c’è un articolo sul mio blog in cui racconto la mie disavventure iniziali con l’account pubblicitario del mio profilo Instagram business, in quell’articolo avevo concluso che non avevo risolto il mio problema e suggerivo alcune alternative.
Ebbene, per mia s-fortuna quell’articolo si è presto posizionato bene lato SEO, a livello che se cerchi su Google “account pubblicitario instagram disabilitato” dovrebbe uscirti il mio blog come primo risultato (fammi sapere se è così!). Tanto che dal blog mi erano arrivate una decina di email che mi chiedevano consulenza per questa problematica.
Fantastico! - dirai - no?
No.
Perché io non voglio ad oggi fare consulenze di social advertising né gestire campagne sponsorizzate. E non perchè io non ne sia capace: mentre lavoravo in agenzia, siccome mi incuriosiva il campo, ho imparato da 0 a gestire FB e IG ads e ho fatto la media planner su alcuni clienti, grazie a una infarinatura di un mio amico media planner e per il resto formandomi da sola (lo so, non è così che dovrebbe andare…).
È che io non voglio impiegare il mio tempo in quel tipo di mansione (che ha le sue rogne perchè spesso c’è un effort di setting iniziale di Business Manager + costante lavoro di ottimizzazione delle ads per il cliente, chi fa questo lavoro potrà confermare).
Quindi senza volerlo avevo creato un funnel di conversione che non era posizionante per il mio lavoro!
Ecco, parliamo di posizionamento. Ti racconto un altro aneddoto.
Quando ho deciso di diventare freelance, ero certa di una cosa: che avrei voluto continuare a fare la Social Media Strategist. Il punto però è che se lo fai in agenzia, non puoi sceglierti un ambito: sei un po’ una “mercenaria” perchè ti becchi qualsiasi cliente dell’agenzia e te lo devi far andare bene. Io ho lavorato su svariati settori anche per nulla compatibili con miei interessi (automotive e finance, per esempio… ricordo benissimo la mia enorme frustrazione, uno dei tanti motivi per cui ho cominciato a soffrire da dipendente). Diventando freelance invece hai il grande privilegio di poterti scegliere i clienti.
Ma per farlo devi avere ben chiaro a chi vuoi vendere i tuoi servizi.
Questo non mi è stato chiaro da subito. Avevo nel retro cranio il sospetto che dovessi verticalizzarmi, sì - anche perchè TUTTI ti dicono che devi trovare la tua nicchia, sounds familiar? - ma non riuscivo ancora a vedere la mia direzione.
Poi ho fatto un percorso di affiancamento di gruppo con Arianna Lai (chi come te legge questa newsletter ormai la conosce) e Arianna mi ha sbattuto in faccia chiara la necessità che io non dovessi essere “la Social Media Strategist di tutti”. Sante parole.
A chi rivolgermi quindi?
In verità una ipotesi ce l’avevo. Tramite la mia community Match and the City - in cui parlo di dating app, relazioni online e sessualità per combattere tabù, stereotipi e discriminazioni - negli anni avevo potuto conoscere tante figure dell’ambito della salute ad esempio (psicologhe, sessuologhe…) e mi era piaciuto molto coinvolgerle direttamente su miei progetti (tra questi la mia amata rubrica di dirette IG PsicoDating fatta assieme alla mia partner in crime la psicologa Giulia Tracogna). Dunque c’era un target di professionist* che conoscevo bene e con cui amavo anche lavorare.
A quel punto è bastato fare 2+2.
Ma bisognava trovare il giusto equilibrio, infatti al contempo non volevo chiudermi solo a professionist* della salute, perchè ad esempio avevo conosciuto anche chi fa cultura o lavora nella scienza o nell’attivismo sociale. Parlando con Arianna capii che la sintesi poteva essere quella della “divulgazione”. La frase che ho sulla bio IG e sul mio sito oggi, “aiuto le persone a divulgare le idee che gli stanno a cuore”, è tutto merito di Arianna, le sono grata anche per questo. Lei aveva trovato la mia chiave (e in queste intuizioni lei ha un talento, ciao Arianna, love you!).
Dunque io oggi non sono una Social Media Strategist per tutt*. E non me ne pento. Anzi, sono felicissima di questo e la cosa non mi genera ansia, tutt’altro, mi fa sentire anche più sicura del business che sto costruendo.
Una prova che è la strada giusta per me?
Dopo le prime clienti arrivate tramite Match and the City - questa era la parte facile, sfruttare la mia community esistente - hanno cominciato a scrivermi per consulenze persone che non conoscono Match and the City e che arrivano dal mio profilo IG @marvi.santamaria, dal mio blog, newsletter o passaparola di loro colleghe. Mi arrivano esattamente le persone a cui voglio dare il mio supporto: il target di chi vuole divulgare online. Questo vuol dire che sto riuscendo bene a comunicare il mio posizionamento.
Così, il cerchio si è chiuso.
Anzi, ma che dico, questo è solo l’inizio.
Ad maiora!
Pillola strategica
Un buon esercizio di posizionamento, per restare in tema, può essere quello di mettere insieme ciò che hai già in saccoccia. In questi casi il freno può essere quello di pensare che certi elementi siano troppo disomogenei tra loro oppure che la loro combinazione dia vita a un gruppo troppo ristretto.
E invece no. Io ho imparato che qualsiasi nicchia non è mai così nicchia.
Poniamo che tu voglia creare strategie social media per la promozione di tutte le panetterie d’Italia. Credi che questa sia una nicchia piccola? Quante panetterie ci saranno in Italia che vorrebbero avere una vetrina social? Centinaia. Pensa che potresti restringere ancora di più. Ad esempio agire localmente, restringendo sulle panetterie del Sud Italia per offrigli strategie di comunicazione social per trasmettere il valore delle loro tradizioni (sto sparando, ma ci siam capiti).
Prova con l’esercizio che avevo fatto io.
Cosa ho già in tasca:
Competenze in social media strategy
Tanti contatti nel target professioni della salute
Ecco l’ipotesi di business: “Social Media Strategist PER professionisti della salute”. Prova anche tu l’esercizio e fammi sapere quale formula finale ottieni scrivendomi in DM su IG. Se poi dovessi aver bisogno di approfondire, come sai ci sono le mie consulenze qui.
Dalla social-sfera
La grande novità di questa settimana sono stati i post in collaborazione su Instagram. Io non vedo l’ora di provarli e ho già alcune idee che usciranno prossimamente sul mio profilo! Intanto ti segnalo questo post di NJlitics insieme a Marketing Espresso. Ti piace questa nuova funzionalità? L’hai già sfruttata? Segnalami in DM altri esempi di post in collaborazione!
Inoltre è arrivato anche lo sticker “Tocca a te” che permette di raggruppare stories di diversi account sotto un unico tema, contribuendo con il proprio contenuto. Come avevo già detto nelle stories, trovo abbia un limite: quando si apre vediamo le foto profilo di chi ha partecipato, che secondo me non invogliano a fare tap (essendo persone sconosciute), invece avrei ritenuto più efficace vedere una preview delle stories così da rendere trainante il contenuto in sé e per sé. Evvabbè, vedremo se avrà utilizzi interessanti. Tu lo hai già usato?
Hai creato un post di valore? Candidati per essere in questa sezione e arrivare a +400 persone! Ecco come:
Deve essere un contenuto (qualsiasi formato) pubblicato sui social che è inerente alla comunicazione digitale, ai social media, al business online, al freelancing, insomma ai miei temi.
Non deve essere un contenuto auto-promozionale: deve contenere qualcosa di davvero utile per chi mi segue.
Inviami il tuo contenuto via messaggio su Instagram spiegandomi anche perchè dovrebbe interessare a me e a chi mi segue, ovvero qual è il suo valore.
Mi riserverò di includere qui solo i contenuti che reputo validi secondo questi criteri. Grazie del tuo contributo se vorrai partecipare!
Cosa ho fatto di recente…
Ho incontrato dal vivo @GabrySolution, Instagram Strategist, che è passato da Milano per un meetup con altri Creator (tra cui @GiuliaMaiorana, @GianlucaMilitello90, @Ennio_Gaseluce, @Aliounebadianejr; delle altre persone purtroppo non ho avuto modo di recuperare gli IG). Ecco anche perchè amo Milano e ci sono voluta tornare: queste occasioni di networking!
Cosa farò…
La big news è qui!
Giusto perchè già sono in affanno con due community (LOL), ho pensato di avviarne una terza (credo di soffrire di creazione compulsiva di progetti online1). L’ho già anticipato nelle mie stories di IG e qui ti svelo di più: voglio creare una community2 per aiutare le persone che come me dal Sud sono andate o andranno altrove (Italia o Estero) per lavorare nel marketing digitale. E al contempo creare una rete che possa portare nuova linfa anche nel Sud Italia, di ritorno.
Per farlo ho bisogno di conoscere meglio questo target e quale strumento migliore se non un mio amato questionario? A seguito informerò i partecipanti via email del lancio di questa nuova community. Inoltre vorrei creare un freebie utile per questo target, anche questo contenuto gratuito lo invierò in anteprima a chi mi aiuterà rispondendo al questionario.
Le tre keyword di questa community: fuori sede + Sud + Digital3.
Se ti rispecchi in una di queste condizioni:
Sei cresciut* in una regione del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
Sei fuori sede rispetto alla tua città d’origine del Sud, in Italia o all’Estero.
Lavori nel digital marketing.
Oppure studi/sei neolaurat* e vorresti lavorare nel digital marketing.
Sei la persona che sto cercando!
Grazie di cuore per il tuo contributo e ci sentiremo via email per le news sul lancio della community e il freebie per te!
Credo molto in questo progetto perchè la Marvi di 8 anni fa, appena arrivata a Milano senza alcun amico, avrebbe tanto voluto qualcuno che le raccontasse come lavorare nel digital marketing, ovvero realizzare il suo sogno4. Ma anche come prendere i tram a Milano senza sbagliare costantemente senso di marcia.
Altre cose che farò:
Sarò alla Milano Games Week nel weekend 12-14 novembre in momenti diversi della giornata, se ci vai scrivimi in DM su Instagram e salutiamoci, mi fa piacere! :)
Potrebbe essere che la prossima newsletter la scriverò da un posto speciale… la mia nuova casa a Milano. Ma se non vedo non credo, datemi un pizzicotto!
Sempre per la rubrica hate speech verso chi ha lasciato il posto fisso, che ho ricevuto:
Un saluto a tutte le persone che riescono a mangiarsi le ginocchia, ci vuole una certa flessibilità, le invidio.
Al prossimo lunedì!
Marvi
E infatti per chi ha questa tendenza creativa a lanciare mille cose come me (c’entra forse la multipotenzialità?) poi il grande rischio è di non essere costante… ti ci ritrovi?
Ho già il nome della community che ho bloccato su alcuni social, ma lo svelerò a tempo debito, ghgh.
Si potrebbe dire “sono un FuoriSuDigital” :D
Poi ce l’ho fatta comunque a orientarmi a Milano: mi sono arrangiata ovvero prima di iscrivermi al Master in cui poi son stata presa (questo della Cattolica, solo una 20ina di posti ogni anno a Milano, io non credevo affatto di esserne all’altezza, ah la sindrome dell’impostora) ho fatto la pazzia di scrivere in privato a +100 degli studenti precedenti per sapere come si erano trovati al Master e soprattutto se dopo avevano trovato lavoro nel digital marketing. Il 99.9% aveva risposto sì (alcune ex studentesse le avevo anche incontrate a Milano e ci avevo chiacchierato), quindi la mia ricerca casalinga di mercato mi era stata utilissima. Ecco il potere della condivisione di esperienze.