Ciao, partiamo dal presupposto che questa email ti giunge il giorno di San Valentino e siccome è una giornata che non amo particolarmente (perchè sono stata lasciata a San Valentino diversi anni fa) ero un po’ restia a scriverti questa edizione della newsletter…
Ovviamente tu non c’entri nulla, è un problema mio. Ma questo appuntamento con te per me è importante ed è l’unico che sto riuscendo a portare avanti online (non pubblico sui social da un po’, l’avrai notato) quiiindi San Valentino o no oggi questa newsletter doveva arrivare!
Il marketing vuole che io oggi debba trovare un pretesto per parlarti d’amore, quindi. Okay.
Ho riflettuto su cosa significhi amare il proprio lavoro. Hai presente questa frase? (attribuita a Confucio a quanto pare…)
Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita.
Possiamo dirci una volta per tutte che è una gran ca**ata? Bene, diciamocelo.
Il lavoro è lavoro e in quanto tale non può non costarci fatica. Anche io, che amo profondamente il mio lavoro, vorrei piuttosto stare tutto il giorno a guardare Netflix o ammollo al mare in estate, piuttosto che pensare e produrre cose.
Ma c’è un ma. Io mi sento privilegiata nell’aver potuto far coincidere la mia passione col mio lavoro, ovvero la comunicazione online.
A maggio compio ben 8 anni di carriera in ambito marketing. È pazzesco vedere come nonostante io abbia attraversato svariate fasi a livello personale e lavorativo, non abbia mai perso quella scintilla dentro. Io lo chiamo “il sacro fuoco del Digital”. Una volta l’ho anche detto a una mia stagista, che era in dubbio se proseguire su questa strada: “per fare questo lavoro devi avere dentro il sacro fuoco del Digital”, le dissi. Lo so che sembra una cavolata da guru, però io lo penso ancora.
Mi è capitato da dipendente di vedere persone che non avevano più quel fuoco, o forse non lo avevano mai avuto. Di recente ho sentito una call in un co-working, qualcuno in call ha detto ai colleghi: “è venerdì, ed è il giorno che aspettavo da questo lunedì”.
Io ci sono passata, altroché. Vivere per il weekend. Il mio inferno personale è sempre stato il lunedì, per questo l’ho scelto come giorno per la newsletter: perchè se anche tu lo odi perchè stai odiando e non amando il tuo lavoro, spero ti possa giungere una carezza che ti faccia vedere che altre vie sono possibili, puoi ancora costruirti un’alternativa.
Adesso che sono freelance tutti i giorni per me sono uguali. Qualcuno potrebbe vederlo negativamente - e in certi casi dei rischi ci sono, come quello di non staccare mai - ma la verità è che ho finalmente distrutto il mio boss finale da dipendente: il lunedì.
E tu ami il tuo lavoro? Che rapporto avete, c’è ancora passione? Senti quel fuoco dentro? Fammi sapere in DM su Instagram :)
Pillola strategica
Prendo spunto dalle ultime consulenze che sto facendo per darti degli spunti relativi alla creazione del piano editoriale (PED), ovvero quel documento (che alcuni chiamano anche calendario editoriale) che contiene i temi, i formati, le immagini, i copy ecc. dei contenuti social che vuoi pubblicare in un certo arco temporale.
Un modo per agevolarsi nel creare il proprio PED è strutturare delle rubriche editoriali, che hanno più vantaggi:
Diventano memorabili per l’audience in quanto saranno ricorrenti;
Ti permettono di ottimizzare i tuoi contenuti perchè fungono da contenitori dove far confluire le tue idee;
Creano armonia visiva se dedichi loro template grafici specifici, contribuendo a rendere coerente e solido il tuo personal brand;
Ti offrono degli slot di backup se sei a corto di idee nuove.
Come creare quindi una rubrica editoriale efficace?
Identifica a quale target parlerà (e questo presuppone che tu abbia già delineato quali sono i target della tua comunicazione, lavorando sul tuo posizionamento). Attenzione: non deve essere per forza solo uno. Ricorda che è il problema che risolvi a farla da padrone. E quel problema potrebbe accomunare più target. Quindi quando crei nuovi contenuti pensa sempre “a chi voglio parlare?”.
In base al target, definisci il tone of voice (tono di voce). Ad esempio la tematica può essere come aiutare i giovani nello studio, ma il linguaggio cambierà se parlerai ai genitori oppure ad addetti ai lavori come persone che lavorano nella scuola o altre professioni legate all’educazione.
Stabilisci formati e cadenza. Quante volte occorrerà quella rubrica nel tuo PED se è di 1 mese ad esempio? E a quale formato si presta? Carosello, video, stories?
Ah, e ricorda che nulla è per sempre: il PED e le rubriche editoriali sono strumenti ma non devono diventare gabbie. Man manco che pubblichi potrai analizzare i dati e capire cosa tenere e cosa tagliar via, per far spazio magari ad altre rubriche editoriali. Ricorda: ogni contenuto che pubblichi online è un test.
Nelle mie consulenze guido i/le clienti attraverso tutti questi punti al fine di costruire il loro di piano editoriale che possa fungere da modello per i mesi successivi.
Ora, sai che questa newsletter non è uno strumento meramente promozionale ma un modo per condividerti il mio percorso da freelance, quindi mi perdonerai se faccio una piccola parentesi auto-promozionale una volta tanto: sto infatti sperimentando il mio nuovo servizio di affiancamento individuale in 3 incontri, che chiamo per comodità pack di consulenze. Se sei interessat* a farti seguire da me in un percorso che non sia one shot e ti porti da un punto A a un punto B (come ad esempio creare da zero il tuo piano editoriale), scrivimi via email (info@marvisantamaria.it) e sarò felice di pensare a una soluzione personalizzata per te!
Cosa ho fatto
Per la mia community Match and the City sono stata intervistata da due giornalisti della scuola Walter Tobagi di Milano (non vedo l’ora di vedere l’output). Ormai io sono una mestierante delle video-interviste :D Mi chiedo cosa sto attendendo ancora prima di lanciarmi su YouTube… Ah sì, giusto, la mia procrastinazione.
Ognuno ha i suoi feticismi. Uno dei miei è farmi venire idee di community. Ciao faccio cose vedo gente e a tempo perso compro domini. L’altro giorno ho comprato infatti due domini .it e ho bloccato due nickname su Instagram coi nomi di due progetti che vorrei avviare (oltre alla terza community che già ho in mente da un po’, quindi saremmo a quota +3 progetti che aleggiano nella mia testa). Quando lo racconto ad amic* cari mi dicono “ti prego Marvi, no, pensaci prima di avviare progetti nuovi, che già ti lamenti che non riesci a seguire gli attuali!”, e hanno ragione, dannazione.
Cosa farò
Stasera alle 18.00 se ti interessa il tema amore e relazioni online/offline sarò ospite di Bryan Ronzani, speaker di Radio 105, nel suo show su Twitch. Puoi seguire la diretta a questo link.
Domani 15 febbraio prende avvio un convegno a cui ho partecipato come relatrice, “Donne appassionate. Verso la menopausa e oltre”, il tema è appunto la menopausa: so che non è super pertinente in questa newsletter, ma magari ti riguarda o riguarda qualche donna che conosci. Nel mio intervento ho parlato delle opportunità offerte dalle dating app per donne in questa fase della vita e come sperimentarsi per conoscersi. Se ti va di darci un occhio ecco qui il link!
Alla fine di questa settimana uscirà su “Stati Mentali” la mia video-intervista sulle relazioni online e il mondo dating app che mi ha fatto il Creator ed esperto di comunicazione esperienziale Mick Odelli. Al di là del mio intervento, sono sbalordita per l’eccezionale qualità del percorso che ha costruito Mick: con la sua sapiente arte dello storytelling e tantissimi concetti di neuroscienze Mick ci guida in un viaggio alla scoperta della nostra mente. Si parla di tante cose tra cui preparazione al public speaking, abitudini, tecniche di apprendimento, metodi per gestire i conflitti… e tanto altro arriverà nelle prossime settimane. Il percorso è a pagamento (199€), se ti interessa puoi acquistarlo tramite questo link1, è una bomba!
E anche ‘sto San Valentino ce lo siamo tolti dalle ovaie, dai.
Alla prossima!
Marvi
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